Museo Etnografico di Lodrino

 

IL CALZOLAIO

In paese il calzolaio , su ordinazione, confezionava gli scarponi rinforzati sotto la suola e sulla punta, da chiodi con capocchia sagomata. La tomaia veniva poi ammorbidita con grasso di maiale. Sempre su misura venivano fabbricate anche le scarpe. Le nuove calzature venivano portate generalmente solo la domenica perché dovevano durare a lungo. Se con il passare del tempo divenivano troppo corte, riparate e cucite passavano in dotazione ad un altro membro della famiglia. Possedere quindi un buon paio di scarpe era segno di distinzione e di benessere. Nella vita quotidiana si portavano gli zoccoli con suola di legno; in genere erano di due tipi. Nella brutta stagione si usavano quelli con il legno sagomato ricoperto da una tomaia tolta da una vecchia scarpa (sgalmere); diversamente si calzavano quelli aperti e simili agli attuali. La preparazione di queste calzature in legno erano fatte da persone attrezzate con il banco delle "sgalmere", sorta di tavolaccio sul quale con lunghi coltelli di diversa foggia un ciocco di tiglio o di pioppo veniva lentamente sagomato per la forma del piede. Era una attività che veniva tramandata di padre in figlio.