Museo Etnografico di Lodrino

 

RELIGIOSITA' POPOLARE

La fede religiosa della gente si manifestava in modo particolare in alcuni periodi dell’anno liturgico. Numerosi rituali erano collegati alla settimana che precedeva la Pasqua. Essi non erano solo di carattere religioso ma riguardavano anche la vita quotidiana delle famiglie. In tutte le case si svolgevano infatti attività particolari quali le grandi pulizie nelle abitazioni. Nel corso della settimana santa le catene presenti nei caminetti di tutte le abitazioni venivano trascinate per le vie del paese da ragazzi. In tal modo ripulite dalla fuliggine e riappese nei camini, iniziavano un nuovo anno di "lavoro". In chiesa, durante i canti del mattino, accanto all’altare si allestiva un’impalcatura in legno di forma triangolare. Sui due lati erano poste dodici candele ( sei per ogni lato ) e la tredicesima collocata sul vertice. Ad ogni salmo cantato in modo alterno da due laici ne veniva spenta una. Quando si giungeva allo spegnimento dell’ultima i ragazzi cominciavano a far ruotare le raganelle che producevano un rumore martellante simile al gracidare di rane. Naturalmente dopo le cerimonie sul sagrato e nelle vie del paese, con gran divertimento, veniva riproposto questo assordante strepito musicale. Nella settimana successiva la Pasqua, il venerdì, il sabato e la domenica si celebravano le Quarant'ore. In chiesa un gruppo di persone "specializzate" allestivano un gran baldacchino. Nella sua parte più elevata veniva posta una grande raggera di legno al cui interno era messo l’ostensorio contenente il Santissimo. La popolazione delle contrade, secondo turni precedentemente stabiliti, si radunava in alcuni punti del paese. Il sacerdote veniva loro incontro e li guidava in chiesa dove iniziava un’ora di adorazione. La chiusa delle Quarantore avviene ora la sera. La processione si snoda, con l’accompagnamento della Banda. Altro avvenimento religioso molto significativo per la popolazione era la festa del "Corpus Domini". In occasione della solenne processione le vie erano addobbate dalle famiglie. Sui balconi e sui davanzali delle finestre erano esposte le lenzuola e le tovaglie più belle ricamate a mano, nonché moltissimi vasi di fiori. La processione partiva dalla chiesa parrocchiale, transitava lungo via Giovanni XXIII° e via Roma. Nei pressi dell’attuale sede municipale il corteo invertiva la direzione ritornando sui propri passi. Tutt’intorno intanto rimbombavano i tuoni dei mortai da salve, sparati dalle famiglie che possedevano questa piccola bocca da fuoco
Le rogazioni
Nella settimana che precedeva la festa dell’Ascensione si svolgevano queste processioni campestri accompagnate da litanie recitate per propiziare i raccolti. Di buon mattino il corteo si dipartiva dalla chiesa parrocchiale. Davanti stava la croce, venivano poi i bambini e le donne, indi il sacerdote a cui seguivano gli uomini. Le soste avvenivano presso varie santelle del paese e nelle località vicine implorando un raccolto abbondante. Le rogazioni terminavano in chiesa con la celebrazione della Messa.
La benedizione degli animali
Un rituale legato al ciclo stagionale era la benedizione degli animali. Verso la fine di maggio, prima che le mucche fossero portate nei pascoli comunali o all’alpeggio in alte località della Valle Trompia o Valle Sabbia, i proprietari invitavano il sacerdote perché benedicesse il loro bestiame; ciò per preservarle dalle malattie o da cadute accidentali. Il giorno stesso in cui iniziava il pascolo il mandriano si recava al Santello di S. Croce e vi depositava un’offerta. Un altro curioso rito propiziatorio fatto con l’intervento del sacerdote consisteva nel far allontanare dal prato, con preghiere e benedizioni, gli insetti dannosi (formiche e bruchi) relegandoli nelle siepi che facevano da confine al prato stesso